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Tartufo Bianchetto (Tuber Borchii Vitt.)
Caratteristiche organolettiche: probabilmente il suo nome deriva dal fatto che è un tartufo dal peridio chiaro come il bianco, solitamente di pezzatura più ridotta e di pregio inferiore in quanto il suo aroma è più deciso, meno elegante e più agliaceo rispetto al tartufo bianco pregiato. Si presta comunque benissimo, da metà Gennaio a tutto Aprile, a valorizzare la cucina tipica del toscana per il costo contenuto rispetto al bianco pregiato e per la capacità di sposare piatti tradizionali, sia primi piatti sia secondi piatti a base di carne.
Le specie arboree simbionti: questo fungo stabilisce facilmente simbiosi con varie piante arboree, in contesti naturali come i boschi, talora misti di pino e specie quercine, risultando diffuso anche nei rimboschimenti di pino nero o negli impianti di arboricoltura da legno, con una specifica predilezione per le pinete di pino domestico. I tartufai del Mugello riferiscono che nel passato l'utilizzazione intensiva del suolo da parte dei mezzadri, che inerbivano con specie foraggere perfino le scarpate dei ciglioni, produceva simbiosi tra questo tartufo e la lupinella.
Le specie arbustive coadiuvanti: tipiche le associazioni con la ginestra ai margini delle formazioni boschive e con i ginepri del sottobosco.