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Tartufo Bianco Pregiato (Tuber magnatum Pico)
Caratteristiche organolettiche: è in assoluto il tartufo di migliore qualità, il suo profumo è delicatissimo e al tempo stesso persistente, ricco di sfumature, ed inconfondibile. Per queste caratteristiche di eccellenza, e per la limitatezza delle aree naturali di produzione, poiché i tentativi di riprodurlo artificialmente non sembrano avere successo, è il tartufo che riscuote il maggiore apprezzamento del mercato, con quotazioni talora molto elevate per il consumatore finale.
Le specie arboree simbionti: questo fungo stabilisce simbiosi con varie piante arboree, che variano sia in funzione degli ambienti di produzione in cui fruttifica, sia in funzione della loro localizzazione geografica. Nel territorio toscano le specie arboree più significative che stringono simbiosi con il tartufo bianco pregiato sono il pioppo bianco, il pioppo nero, varie tipologie di pioppi ibridi che si riproducono naturalmente nelle zone fresche di fondovalle, varie specie di salici come quello bianco, il rosso, il salicone. Tra le specie quercine di fondovalle si rammenta la farnia, mentre nelle aree di fondovalle più chiuse ed in quelle montane il tartufo bianco si lega a simbionti quali il carpino nero ed il carpino bianco, il nocciolo, il cerro e anche al tiglio.
Le specie arbustive coadiuvanti:si tratta di piante che si riscontrano nelle tartufaie in produzione, anche se con composizione e densità variabile in funzione dell'ambiente di produzione considerato. Per questo motivo si ritiene che esercitino un ruolo positivo nella fruttificazione del fungo. Appartengono a questa categoria arbusti come il corniolo, il sanguinello, il prugnolo, il biancospino, la rosa canina, il ginepro e la fusaggine. Il rovo, pur non esercitando un ruolo comare, può in presenza di siccità prolungate mantenere un ambiente più favorevole al tartufo in termini di temperatura ed umidità del suolo, specialmente negli ambienti di fondovalle esposti alla luce.